Bicilindrici coi geloni 2019

Finito il periodo della pioggia con temperature ancora miti per il periodo e acqua come fosse il diluvio universale, negli ultimi giorni il cielo si è rasserenato e le temperature si sono abbassate repentinamente. D’altra parte noi dobbiamo fare Bicilindrici coi Geloni, mica “motociclette con le branchie!”

Al mattino si inizia subito bene, apro gli occhi coccolato dalle mie coperte e noto la lucina del telefono ancora rossa: “É così presto che non si è ancora caricato!?” Impugno l’apparecchio e provo ad accenderlo… niente, nemmeno un segno, il telefono è morto!!! Proprio oggi, e se Maria dovesse avere bisogno, come faccio!?

Mi alzo in fretta e furia, inserisco la SIM in un vecchio smartphone che avevo in un cassetto e incomincio ad scaricare i programmi più essenziali e ad inserire password, tutto mentre sbrigo le faccende alle quali comunque avrei dovuto pensare prima di uscire.

Poco male, un po trafelato faccio tutto ed arrivo al Passion Cafè dove noto che Max e Ilaria sono già lì. Per me è stato un piacere enorme vedere che dopo la lunga malattia il nostro amico sia riuscito a rimontare in sella.

Intanto che beviamo il caffè arrivano pian pianino tutti quanti e in breve si fa l’ora della partenza…mancano solo Andrea e Francesca. Con pochissimi minuti di ritardo ci mettiamo in strada e tutto scorre come da programma.

La strada è pulita, non c’è nebbia e il traffico è praticamente inesistente così, considerato che eravamo la bellezza di quindici moto abbiamo viaggiato tutto sommato spediti. La strada solita passando per Trezzo, Calusco, poi Villa d’Adda e via dritti fino a Lecco dove siamo riusciti ad evitare la lunga e noiosa galleria per la Valsassina. A Ballabio ci siamo fermati al Coyote Ugly per un aperitivo e qualche foto. Il bar si è spostato dal piccolo edificio a sinistra in cui stava fino a qualche tempo fa, nell’altra casetta molto più grande dove prima c’era una trattoria se non sbaglio. Il locale e tutto nuovo e bello caldo, ma non abbiamo potuto apprezzare molto perché abbiamo poi preferito farci servire l’aperitivo su uno dei tavoloni fuori, baciati dal sole e solleticati dalla fresca brezza!

Riprendiamo il cammino e, anche se il grosso è fatto, ci godiamo i panorami della Valsassina sotto uno stupendo cielo azzurro e un sole splendente.

In una ventina di minuti, forse anche meno, arriviamo al Ristorante Bellano, un bel posto, molto grande e ben curato. Nel parcheggio facciamo la conoscenza del Sig. Manzoni, un simpatico Lecchese che nel periodo estivo dimora a Premana e che oggi è venuto a pranzo con la sua signora e un paio di amici. Dopo qualche chiacchiera e un paio di foto ci ha invitato, per la prossima estate, a pranzo da lui facendo indispettire un pochino la moglie: “Ma scusa, li hai conosciuti adesso e li inviti a casa a mangiare!?”

Il pranzo è stato buono ed in linea con il prezzo che abbiamo pagato e anche se la signora non ci ha offerto nemmeno una grappa possiamo dire che è andato tutto bene.

Il programma del pomeriggio avrebbe previsto di proseguire fino a Bellano e poi rientrare seguendo la sponda del Lario, ma la strada era chiusa e così abbiamo dovuto ripiegare su un percorso di riserva.

La mia mente un po’ malata ha suggerito di tornare facendo il Culmine di San Pietro, i chilometri sarebbero stati gli stessi ma il divertimento sarebbe stato di altro livello. Appurato che il Malanchini, che aveva perso l’apparecchio acustico quando ci siamo fermati per l’aperitivo e quindi era obbligato a rientrare dalla strada dell’andata per provare almeno a recuperare il prezioso apparecchio, non sarebbe rimasto da solo ma avrebbe avuto la compagnia di altri membri del club, siamo partiti e abbiamo iniziato a risalire un po’.

Nei pressi di Barzio facciamo una piccola sosta per consentire a Gege di fare rifornimento, ma si è sentito in colpa per essere l’unico che necessitava di fare benzina così mi dice: “Non pensavo ci si fermasse solo per me! No, no…la faccio più avanti!”

Al ché proseguiamo la nostra risalita per giungere al culmine su una strada un po’ impegnativa perché un po’ sporca, stretta e sulla quale abbiamo incrociato più SUV che sull’autostrada! Boh, erano tutti là a godersi la natura dietro ai vetri dei loro pachidermi da venti quintali e passa!

Al ristoro del Culmine ci fermiamo per un caffé e ancora qualche foto e poi riprendiamo la strada per la Val Taleggio. A Vedeseta giriamo in direzione Peghera e quindi per la Val Brembilla ma qui bisogna fare un po’ più attenzione all’asfalto umido infatti… Infatti ci siamo persi un paio di volte perché vedevo un po’ di fari dietro e così andavo tranquillo e forse mi sono lasciato un po’ prendere la mano. Niente di male comunque, è stato sufficiente fare delle soste di tanto in tanto e siamo arrivati tutti a casa più o meno insieme.

Piccola nota di colore: In una di queste soste Gege mi sorpassa a motore spento gridando: “Benzina finitaaa!!!” Meno male che era “quasi finita” e la sua RT è riuscita a portarlo al benzinaio leccando il galleggiante!

Una bella giornata passata in moto e in compagnia, ma cosa vuoi di più dalla vita!?

Marco

PS. Malanchini ha ritrovato il suo apparecchio quindi la prossima volta che ci si vede si festeggia!!!

Aquile col Colesterolo 2019

Da qualche settimana ho iniziato ad accumulare il materiale che ci occorre per la nostra festa, Aquile col Colesterolo, nella mia taverna che sembra diventata il deposito di un rigattiere con scatoloni, pacchi e sacchetti sparsi qua e là. Sembra che io abbia tenuto conto di tutto ma i contrattempi sono sempre lì in agguato, come sapere solo una settimana prima che non ci sarà nessun frigorifero dove poter mettere la carne e le bibite in fresco oppure avere un sidecar che singhiozza, la moto dal meccanico e il ritrovarsi un simpatico ragazzo che a bordo della sua Golf cerca di parcheggiare a tutta velocità nel tuo baule. Insomma, a tre giorni dall’evento sono praticamente a piedi! Ma non importa, in qualche modo faremo!!!

Al giovedì un briefing per suddividerci i compiti e stabilire gli ultimi particolari per la festa. Stavolta ci siamo organizzati davvero come i bambini grandi!!!

Il giorno della festa mi sveglio alle sei, un caffè e subito inizio a infilzare la carne sulle spade del mio spiedo bresciano, preparo per benino Maria e porto fuori i cani. Monto sul sidecar e poco dopo le otto sono a prendere la macchina di Francesca, come dicevo prima la mia è in carrozzeria, e torno a prendere tutto. Già iniziamo bene con il primo acquazzone e le prime imprecazioni!!!

Da Camion carichiamo il freezer e andiamo tutti in cascina dove i primi amici motociclisti sono già lì che ci aspettano.

I preparativi sono frenetici ma noi siamo organizzati di brutto: Andrea accende il fuoco, Giorgio prepara i tavoli, Malanchini mesce il vino…un po’ per lui e un po’ per gli altri ecc. Io cerco di fare mille cose e finisco col girare come un’oca senza testa, ma non importa, non se n’è accorto nessuno!!!

Il tempo sembra tenere anche se non c’è quel sole che ci si aspettava, forse è meglio così. Scappo a casa del Barone e riprendo il mio sidecar e per strada incontro altri due amici su treruote che arrivano da Brescia e dalla Brianza.

Nel frattempo lo spiedo è partito, la brace arde e ormai sono arrivati quasi tutti così,il tempo di fare quattro chiacchiere e bere un bicchiere di vino con un po’ di pizzette e siamo già pronti a partire!!!

Matilde prende posto sul mio carrozzino e partiamo aprendo la fila. Siadovv, Carlo e Carmelo fanno da staffette e con grande precisione fermano le auto per permetterci un agevole passaggio. Il giro è lo stesso dell’anno scorso ma con in sidecar che non va per niente bene ho preferito non mettermi in avventure!!!

Nel tragitto incrociamo un altro motoraduno ma non c’è confronto, il nostro corteo si apriva con due sidecar Guzzi, il mio e quello di Fabio che con sua moglie è arrivato qui da Viadana. Subito dopo altri due sidecar Ural nuovi fiammanti e poi dietro un sacco di biker di ogni tipo. Eravamo talmente belli che a Comazzo il prete era quasi deciso a fermare la sua processione per farci passare, ma ho insistito: “Si figuri…prima voi!!!” Ma non solo, eravamo talmente belli che un motociclista che stava facendo un giretto da solo ha chiesto se poteva farci compagnia. Aveva capito subito che era l’occasione di far parte di qualcosa di importante!!!

Come l’anno scorso godiamo dell’ospitalità di Angelo e della sua famiglia presso la loro cascina dove possiamo gustare degli ottimi salami, un po’ di pizza e iniziamo a sbevacchiare un po’ che non guasta mai!!!

Ci dilunghiamo un po’ ma riusciamo a rientrare in cascina giusto giusto quando la carne è pronta.

Come l’anno scorso è stato tutto perfetto e la carne, come sempre ottima, grazie ai nostri “cuochi professionisti”. Ci dilunghiamo tra chiacchiere, scherzi e, tra un bicchiere e un boccone, tiriamo sera in un attimo.

Alla fine, nonostante ci siamo andati giù pesante come l’anno scorso, non si è dovuto contare i morti…forse un po’ ci siamo contenuti!!! Siii, qualcuno si è addormentato e qualcun altro ha pensato di fare dei balletti sexy, ma siamo tutti tornati a casa tranquilli. A dire il vero, i più stoici, hanno poi pensato di fare serata e hanno continuato la festa fino a tarda notte!!! Quando mi hanno detto che avrebbero messo ancora un po’ di carne al fuoco li ho guardati come la vacca guarda il treno, così mi hanno risposto: “Eh sì, c’è chi può e chi non può…per fortuna noi può!!!”

Bella festa, grazie a chi ha lavorato e a chi ha partecipato!

Pasquetta a Solferino 2019

In prima battuta si era pensato al classico pic-nic all’aperto sul Monte Avaro, poi dopo la dura battaglia UOMO-SCHIENA, che ha lasciato sul campo uno dei nostri…Andrea (brindisi onoris causa!), ci siamo arresi e all’unanimità abbiamo deciso di passare il pranzo di Pasquetta con le gambe sotto al tavolo!

Stessa storia, stesso posto, stesso bar…ah no…questo è Max Pezzali…

Stesso luogo, stesso bar, orario “variabile” dalle 9:00 alle 9:30.

Direzione Castellaro Lagusello con percorso sulle colline moreniche organizzato dal Presidente Marco che purtroppo non ha potuto farci compagnia! (altro brindisi onoris causa!)

Io, sempre di corsa (stavolta posso dare la colpa a Laura…), arrivo persino dopo i miei imbucati (Ivan e Cristina)! Per fortuna che il premio “c’ho il cuscino ancora sulla faccia 2019” me lo toglie di diritto il Barone.

Caffè, sigarette, cappuccini e taaac…Marco Bmw apre la fila ed io la chiudo, in mezzo 10 possenti bolidi a 2 ruote bramosi di macinare chilometri e chilometri.

La fame di chilometri, o forse la sete di aperitivo, è tale che mi metto i guanti, allaccio il casco, alzo la testa e vroooooom…spariti!!! Io e il gruppetto di rimanenti partiamo quindi alla rincorsa dei “desaparecidos”. Mandelli (forse in preda ai vapori alcolici di Pasqua) imbocca la provinciale per Pandino, tiriamo un po’ il collo ai bicilindrici.

“Ottimo, li ribeccheremo a Pandino” penso…invece no! Non li troviamo più…

Parte la chiamata al gruppo: “Oh ma dove siete? ”

“eh brr  scss gggree nn…DIFARCO”

Ok, un indizio ce l’abbiamo, ci dirigiamo verso la rotonda di Trescore Cremasco che, per direzione, parrebbe quella giusta per ritrovare il gruppo. Viaaaaa

Invece no!… niente da fare, nessuno all’orizzonte.

Decisione: raggiungeremo Solferino in due gruppi separati!

Le strade sono ancora vuote e cominciamo quindi a lasciare indietro chilometri di pianura, fredda, umida, a tratti maleodorante…Pianengo, Soncino, Orzinuovi, Manerbio, Ghedi, Montichiari e arriviamo a Castiglione delle Stiviere.

Parte un’altra chiamata al gruppone di fuggitivi :”Aspettateci a Solferino, almeno per l’aperitivo!” Scopriamo invece che noi avevamo un vantaggio di 15 minuti su di loro!

Fieri del nostro surplus temporale, ci dirigiamo con molta calma verso la piazza centrale di Solferino attraverso stradine che si fanno sempre più interessanti dandoci un assaggio delle colline moreniche.

Arrivati a Solferino, e localizzato un bar per l’aperitivo, aspettiamo il gruppone che, annunciato dal suono delle marmitte di Simone Siadov, irrompe con la delicatezza di un proctologo ubriaco, trasformando la piazza in un concessionario di moto usate parcheggiate alla rinfusa!

Ahhhh, che bello…ci si scalda al sole di Aprile con un bicchiere di vino, una fetta di salame, un uovo sodo (gettonatissimo) e l’immancabile “pettinata” di Malanchini prima della foto di rito. Appena il tempo di acclimatarci che si riparte, questa volta tutti insieme. Capofila il sottoscritto che segue meticolosamente il tracciato GPS suggerito dal Presidente.

I pochi chilometri che ci separano dalla meta li percorriamo volutamente a bassa velocità, godendoci il territorio collinare lasciando che curva dopo curva si inneschi un rollio armonico che si ripercuote sullo stomaco, dove i 2/3 calici di vino cominciano a formare delle onde…la fame avanza!

Castellaro Lagusello, un borgo medioevale datato XI-XII secolo, è inserito nella lista dei Borghi più Belli d’Italia ed è affiancato da un’area parco naturale protetta comprensiva di un laghetto dalla forma particolare…un cuore.

Meriterebbe una visita più approfondita ma non ce la possiamo permettere, è ora di far valere la nostra prenotazione al ristorante “La Pesa” che ci riserva una bella tavolata ad L.

Neanche il tempo di prendere posto e in tavola troviamo l’antipasto e il vino… ”qui non si scherza un cazzo!”.

Lardo pestato agli aromi e tagliatelle al ragù di cinghiale e germano sono i fiori all’occhiello del menù…e il gruppo ne dà conferma, infatti la tavolata richiede bis, tris…tombola!

Il vino è buono e non manca, anche se qualcuno è “costretto” a richiederlo alla gentile locandiera.

Al momento del dolce si consuma una battaglia vinta a man basse dal Club: al 3° bis di tiramisù, la cameriera lascia direttamente il vassoio e si arrende all’evidente superiorità mandibolare!

Il pranzo passa in allegria e, tra una battuta e l’altra, siamo di nuovo in moto, un po’ appesantiti, ma pronti a guidare sulle strade collinari verso Valeggio sul Mincio. Nel frattempo il cielo si è coperto e l’aria si è raffreddata.

Una volta arrivati a Borghetto sul Mincio decidiamo di rinunciare alla visita dei caratteristici mulini e dirigerci verso casa, senza però rinunciare al piacere della collina, così rimaniamo sempre su strade piccole fino alla provinciale così da prolungare l’assuefazione stradale.

Dopo un veloce rifornimento a Castiglione delle Stiviere ci dirigiamo di buon passo verso casa, il tempo non promette niente di buono e nessuno di noi vuole rovinare la bella giornata con un rientro freddo e bagnato…io in primis, visto che non ho portato l’antipioggia!

Ah…non ho mai menzionato la Moto Guzzi…W La Moto Guzzi!

Dario

Una domenica a Ceresola 2019

In moto col papà

Oggi, domenica 24 marzo, io il mio papà e i ragazzi del Club di cui fa parte, il Millenovecentoventuno, siamo andati a fare un bel giro a Ceresola.

Il Millenovecentoventuno è un Club di Guzzisti, anche se papà ha una BMW, infatti è soprannominato Marco BMW.

Il ritrovo è come sempre al bar Passion per le 10; la giornata è bella, c’è il sole e non fa freddo, ci aspetta una bella passeggiata sulle colline bergamasche.

Al nostro arrivo parte del gruppo è già presente, Malanchini, Camion e sua figlia, Siadow, Tenerone e altri del gruppo. Dopo poco arriva anche Barone con la sua Guzzi e la Franci.

Il tempo di un caffè e il gruppo è completo: siamo 11 moto. Si parte!

Partiti… il viaggio non dura molto però, dopo appena 9 Km siamo già fermi, motivo: i 100.000 Km della Guzzi di Barone. Allora fuori bottiglie e in mezzo alla

strada si festeggia!!

Ripartiamo verso Ceresola io e papà ad aprire la strada e dietro tutto il serpentone di moto, direzione Trezzo, Madone e via verso la Val Brembilla, svallichiamo per raggiungere Ceresola.

Lungo la strada, qualcuno punzecchiava papà, e quando succede… abbiamo saltato la

deviazione e così siamo dovuti tornare indietro per imboccare la strada giusta.

In ogni caso, belle strade e andatura tranquilla, a parte un paio di strappi in cui mi sono dovuta aggrappare a papà.

Quasi arrivati a destinazione abbiamo incrociato Marco, il Presidente del Club, con il suo sidecar, Guzzi (ovviamente), che è dovuto partire dopo di noi.

Arrivati a Ceresola, Camion, Rebecca (sua figlia) ed altri, che hanno fatto un’altra strada, erano già sul posto seduti fuori a bere l’aperitivo, che il gestore della trattoria ci aveva preparato, così parcheggiate le moto, ci siamo uniti a loro; e dopo… tutti a tavola!

Il gestore, che è un signore simpatico e avevo già conosciuto l’anno scorso ha iniziato a portare il bere e gli antipasti. Io ho ordinato la pizza, che come ricordavo era davvero buonissima. A seguire 3 piatti di primo, 2 di secondo e 2 se non di più di dolci. Tutto buonissimo a detta dei ragazzacci.

Il tempo vola, e quel pranzetto si è portato avanti molto più di quello che ci si aspettava, quindi nel primo pomeriggio Barone, io, papà e la Franci siamo tornati verso casa, mentre gli altri partiranno più tardi.

Bellissima giornata, bella compagnia di caciaroni; un giorno mi piacerebbe rifare tutti questi giri e di più; si, ma con la mia moto!!

W la Guzzi e il BMW del mio papà!!

Fede

Gastroriunione 2019

Una volta all’anno anche il nostro club deve fare almeno una riunione seria dove si approva il bilancio e si vota la formazione del nuovo consiglio direttivo quindi decidiamo di riunirci un sabato a pranzo in maniera di raggruppare un numero di soci più alto possibile per fare una cosa seria!

Il problema parte però subito dal programma della giornata, infatti la prima tappa è al Passion Cafè di Albignano dove ci si dovrebbe solo raggruppare in maniera da arrivare a casa mia, il luogo prefissato per pranzo e riunione, tutti assieme così i miei due bassotti avrebbero abbaiato una volta sola. Magari nell’attesa si sarebbe potuto discutere di vari argomenti inerenti il Club, in verità si è pensato molto di più a stappare qualche bottiglia di prosecco! Beh, a casa mia non è poi andata tanto differentemente perché con alcuni soci che nel frattempo erano arrivati per darmi una mano, intanto che lo spiedo e il prete finissero di cuocere, abbiamo iniziato anche noi la ginnastica del tappo a fungo. Ad aprire le danze è stato il Veronelli* che forse già ebro dallo spirito guzzista che pervadeva l’aria si è fatto prendere la mano e ha stappato lo spumante in stile Valentino sul primo gradino del podio: “Pufff…sssccciiiiiaaa! Euivaaa!!!” Niente danni, un colpo di straccio e via!

Nel frattempo arrivano tutti e prendiamo posto giù in taverna dove ho imbandito una lunga tavolata, ma anche qui si è mostrata un’altra lacuna del programma infatti, prendendo posto abbiamo iniziato a darci dentro con bevande, e chiarisco subito che la tanta acqua che ho messo in tavola quasi non è stata toccata, e libagioni. Forse sarebbe stato meglio discutere l’ordine del giorno, votare ecc, ma era già tutto pronto e avremmo mangiato freddo, non si fa!!!

Tra una battuta e l’altra procede tutto con ordine…più o meno…

C’era un vociare assurdo anche perché nonostante l’ampia cubatura dei locali, quindici persone alticce che parlano tutte assieme si fanno sentire se poi uno di questi grida come un pazzo di abbassare la voce, vedi Camion, siamo a posto! Scherzi a parte, è proseguito tutto bene, io ogni tanto mi sedevo a mangiare ma ho fatto molta ginnastica ad alzarmi a stappare le bottiglie e in tutto questo andirivieni mi è caduta inavvertitamente una dentiera nel bicchiere di Camion. In tempo zero è finita nelle mani del Malanchini che ha iniziato a giocarci facendo sfoggio di un sorrisone con una fila di denti supplementare, fino a quando non gli ho spiegato come fossi venuto in possesso di quello strano oggetto: “Me l’ha data un amico che faceva il necroforo a Lambrate dove fanno le cremazioni e mi diceva che non possono brucare le dentiere perché nella combustione potrebbero produrre diossine!” Avuto questa delucidazione l’ha subito sfilata di bocca, non so perché!

A pranzo abbiamo gustato un po’ di spiedo bresciano con patate e polenta, un prete bollito con l’ottima salsa verde del Pier e del purè e tanto Valpolicella Superiore. Dopo quasi tre ore di fatica siamo passati all’approvazione del bilancio che è andata più o meno così: “Abbiamo preso un po’ di soldi con le iscrizioni, la vendita di magliette e materiale vario, e con la grigliata ma abbiamo speso anche un po’ per…non ricordo più, mi sembra il sito e altre due o tre robe!!!” Dopo un chiarimento così con una snocciolatura, punto per punto di ogni spesa, i soci hanno chiaramente approvato all’unanimità! Dopo questo eravamo ancora così lucidi da ricordarci che c’era ancora qualcosa da discutere e da votare e siamo passati alla votazione del consiglio direttivo che è andata più o meno così: “ L’anno scorso io ero il presidente, Giorgio il vice e poi c’erano, se non sbaglio, Malanchini, Tenerone e Barone consiglieri. Rinnoviamo il mandato agli stessi?” E l’assemblea ha risposto con un deciso e accorato “SI!” dopo di ché una voce si è alzata chiedendo: “Ma adesso lo possiamo fare almeno un brindisi!?” In seguito abbiamo poi preso in mano il calendario e stabilito alcune uscite da programmare per questo 2019 ma non ricordo bene come si sia proceduto perché rileggendo ho letto alcune tappe come ad esempio una diceva: Pic Nic monte Avaro – Camion e Pier, l’altra Castellaro Lagusello – Siadovv e Carlo. Ma quella che mi ha fatto venire dei dubbi era quella che diceva “Luna, lato nascosto – se l’hanno fatto i cinesi – Malanchini!”

Nel proseguo della giornata abbiamo poi pensato: “Adesso basta cose serie e impegni  istituzionali, adesso possiamo anche divertirci un po!” Così Tenerone ha iniziato a suonare una chitarra, io cercavo di fargli perdere il ritmo strimpellando l’altra, Camion sputava dentro in un’armonica e tutti cantavano. Il problema è che quasi tutti cercavamo di cantare il medesimo pezzo, ma c’era sempre qualcuno che invece ne intonava, per così dire, un altro!

Da segnalare il momento di commozione quando il socio e consigliere Malanchini è stato premiato come socio dell’anno del Millenovecentoventuno direttamente dal Presidente.

Motobefana da Gorgonzola a Rivolta 2019

E anche oggi è andata come tutti gli anni che noi facciamo questo… Tempo condiviso con amici che sono fratelli.. Senza fronzoli o parole a caso.. Diretti, chiari, senza giochi di parole come l’amicizia deve essere… Fratelli sulle strade, fratelli nella vita.., 👍… Stay brothers

Queste le belle parole scritte da Siadovv nella sua pagina facebook alla fine di questa giornata assieme