Picnic di Pasquetta 2023

Quando parti con un programma ma poi…

La nostra Pasquetta mototuristica inizia molto presto, quando il cielo è ancora nero e il sole dorme ancora beatamente, col messaggio in chat di Carlo che, in un momento di sonnambulismo urinario, ha postato un bel pollicione in piedi! Già il mio sonno era disturbato dalla pizza della sera prima che mi ballava il “Cia Cia Cia” nello stomaco poi lo squillo del messaggino mi ha svegliato del tutto. Poi ho visto che era un messaggio del nostro “Calendarman” e, pensando che non solo i calendari ma anche gli orologi fossero per lui oggetti dalla criptica decifrazione, mi sono trovato alle quattro e mezzo del mattino a ridere come un pirla nel letto! Dopo un paio d’ore mi sveglio e carico “tutto” quello che mi sarebbe poi servito sul sidecar, aiuto Maria a preparare la sua giornata ed esco puntuale con Cicco che si dedicherà con impegno maniacale a frantumare gli zebedei a Francesca che oggi sarà la mia copilota, quindi la sua vittima sacrificale.

Ci troviamo tutti quanti puntuali al Passion Cafè come sempre, e come sempre partiamo in ritardo perché ci dilunghiamo in chiacchiere.

Il viaggio procede tranquillo e senza intoppi, il sole splende alto in un cielo limpido e l’aria frizzantina ci solletica le gote…forse sarebbe più corretto dire che faceva freschetto davvero e ci congelava le balle! Francesca teneva stretto Ciccio che intanto osservava ogni cosa con avidità. “Francy, tranquilla che non scappa!” – “No, no! Lo abbraccio perché mi scaldo!!!”

Dopo Piacenza, per la precisione a Pontenure ci rendiamo conto di aver perso Carlo e così in un attimo lo contattiamo e gli diciamo di venire tranquillamente avanti che ci avrebbe incontrati ma…con Carlo c’è sempre un ma! Davide che era dietro di lui lo ha perso per un semaforo rosso ma poi ci ha raggiunti senza incontrare il nostro Calendarman! Per fortuna con Whatsapp, scambiandoci la posizione, abbiamo potuto capire che Carlo si è teletrasportato un chilometro avanti a noi, il GS ne sa una più dell’Enterprise!!!

Ci fermiamo a Castell’Arquato nel parcheggio sopra l’antico borgo e lì approfittiamo per darci una rinfrescata (pipì) e stappare un paio di bottiglie come aperitivo. Saremmo dovuti ripartire presto ma come fai a non fare una passeggiata tra le vecchie mura?! Così decidiamo di fare saltare il programma di arrivare fino al Monte Moria e fermarci nel primo posticino ameno che avremmo trovato per pranzare. Purtroppo non siamo stati troppo fortunati e il posto più bello e adatto a un picnic che abbiamo trovato era un triangolo di prato mezzo secco vicino a una legnaia. “Qua non dovremmo dare fastidio a nessuno!” Dopo due minuti è arrivato subito uno che supponiamo fosse il villano a dimostrarci il suo disappunto, per fortuna solo disappunto e non ci ha chiesto di andarcene.

Quando abbiamo aperto i bauletti sono uscite le vettovaglie sufficienti a sfamare un borgo di medie dimensioni per tutto l’inverno! Torte salate, cuscus, salami, pane, focacce, alcune torte, birra, vino, spumante, un paio di grappe e ben una bottiglia di acqua che però non abbiamo finito, ci siamo trattenuti perché fa ruggine.

Sul più bello ho pensato, siccome ho portato il fornelletto per fare il caffè ma ho lasciato giustamente a casa la moka, potremmo fare qualche lancio a frisbee per digerire…ma siamo un po’ pippe e già dopo i primi lanci si sono potuti contare due occhi neri, un pollice contuso e un provvisorio ingoiato! Però ci siamo divertiti tanto e abbiamo dimostrato di essere ancora atletici! A parte Carlo che è svenuto nel prato.

Come sempre una bella giornata e, cosa da non sottovalutare, senza prendersi nessuna fucilata dal contadino.

Frase del giorno: “Francesca, non portare il piatto di ceramica, ho preso su i miei usa e getta!” Peccato che li ho lasciati insieme al caffè e alla moka sul banco in garage!