Fasulin a Pizzighettone 2016

Se è vero che siamo un po’ dei motopensionati e farci salire in sella non è una cosa che capita così spesso, ogni tanto avviene il miracolo e questa volta è avvenuto: il lunedì del ponte di Ognissanti abbiamo formato un bel gruppetto e siamo andati tutti a Pizzighettone per la fiera che si svolge ogni anno tra ottobre e novembre per rendere omaggio al più celebre piatto tradizionale del paese, i Fasulin de l’oc cun le cudeghe!

Ma partiamo dal principio, io ho una giornata libera perché Cristina è arrivata alla mattina presto da me e starà tutto il giorno con Maria, così divulgo la notizia e cerco di organizzare un gruppetto per andare alla fiera, una scusa come un’altra per fare qualche chilometro in sidecar. La proposta piace, ma per alcuni, il pensiero di alzarsi presto non aiuta così ci siamo divisi in due gruppi, uno con me che al mattino presto parte per poter fare il giro della fiera in tranquillità e l’altro gruppo che all’alba delle undici si ritrova al bar con gli occhi cisposi e il cuscino attaccato alla faccia.

E’ la mattina ideale, una lieve foschia ci accompagna ma non fa freddo. C’è in giro poca gente e con la nostra andatura lenta possiamo ammirare tranquillamente i colori dell’autunno che tingono le foglie in un paesaggio quasi fiabesco.

Max in sella alla sua LML sembra ancora più grande, sembra la versione agile di Magilla il gorilla, ma dava l’impressione di divertirsi molto comunque. Inizialmente si faceva problemi per le prestazioni del suo veicolo ma poi ho visto che non ha fatto alcuna fatica a mantenere il nostro passo da agili gazzelle obese. Comunque, per quanto l’abbiamo presa con calma siamo arrivati a Pizzighettone che la fiera non era ancora iniziata e non tutti gli stands erano aperti così abbiamo potuto farci ancora un cafferino prima di iniziare il nostro giro turistico.

La particolarità unica di questo evento è che le bancarelle e gli stand gastronomici, vengono allestiti tutti all’interno delle casematte della cinta muraria fortificata della città. In queste fiere, se si vuole assaggiare un po’ di tutto, devi essere un po’ smaliziato perché chi è lì a vendere ha l’occhio lungo e sta attento ai particolari. Se arrivi con le mani in tasca e guardi sulle bancarelle se ci sono degli assaggini, loro deducono che sei uno che se può gli mangia tutto ma poi alla fine non compra niente, ma se arrivi guardando con attenzione dei prodotti e c’hai in mano un bel sacchetto che lascia intravvedere un cotechino ad esempio, allora il ragionamento che scatta dall’altra parte del banco è contrario: “Soccia, questo qui è uno che spende ve!”

Beh, ha funzionato! In mezz’oretta ho assaggiato cotechini, salami, prosciutti, arrosti, ravioli, prosecco, vino rosso, passito, formaggi di capra, di bufala e di pecora. Mi hanno offerto ance dei dolci ma ho rifiutato perché io ci tengo alla linea!

Purtroppo non tutti gli espositori hanno potuto esserci oggi perché appunto non sarebbe festivo infatti mancavano molti punti di ristoro ed in particolare la cucina dei volontari che elargisce di solito migliaia di piatti di Fasulin, così dobbiamo metterci alla ricerca di una trattoria.

Al di là del ponte ci incontriamo con Stefano che, avendo saputo della piccola uscita nella “Bassa”, ha voluto venire a farci compagnia in sella alla sua B…BBB…Bieemmm…Biemmevù, faccio sempre una fatica a dire quel nome!!!

Nel frattempo sono arrivati anche i rinforzi: il Barone con Francesca, Marco B…BBB…Bieemmm…Biemmevù e Callaghan. E’ ormai mezzogiorno passato e anche se sarebbe piaciuto loro fare un giro per le bancarelle, suggerisco invece di darsi una mossa e cercare un ristorante. Così ci lanciamo in una decisa ricerca infatti puntiamo subito in direzione “La Chiocciola”, seguiamo i cartelli che portano fuori dal centro, con l’idea che magari, lontano dalla festa, ci siano più possibilità. Si cerca il telefono su internet e il Barone chiama e prenota per otto, quanti siamo appunto. Dopo dieci minuti di strada a piedi e aver chiesto indicazioni a delle indigene con risposte abbastanza demoralizzanti e contrastanti tra loro, dirigiamo verso il paese e proviamo nei ristoranti del centro, il Barone disdice la prenotazione e, dopo una bella mezz’ora ci rendiamo conto che sono tutti pieni. Soluzione! Prendiamo le moto e andiamo alla Chiocciola e per non fare figura, appena arrivati sul posto diciamo alla simpatica cameriera: “Buongiorno, c’è posto per otto persone? Noi non siamo quegli scemi di prima che hanno prenotato e poi disdetto, non li conosciamo nemmeno!!!”

Il ristorante era molto meglio di quanto ci aspettassimo, tutto pulito e in ordine, ambiente moderno, bagni per disabili e cameriere carine. Chiaramente, essendo venuti fin qua per i fagiolini e così il primo piatto è per tutti obbligato. Fino a qui tutto a posto, ma quando ho detto che di secondo non avrei preso nulla si è alzato un coro: “Perché, non stai bene!?” In realtà, dopo gli assaggi del mattino ero davvero a posto.

Siamo usciti dal ristorante che erano già le tre e mezza, ora in cui gli amici che non avevano ancora fatto il giro della fiera hanno definitivamente rinunciato così abbiamo potuto riprendere il cammino verso casa.

Bella giornata, era da un po’ che non uscivamo in compagnia, ci voleva!!!