Pasquetta a Solferino 2019

In prima battuta si era pensato al classico pic-nic all’aperto sul Monte Avaro, poi dopo la dura battaglia UOMO-SCHIENA, che ha lasciato sul campo uno dei nostri…Andrea (brindisi onoris causa!), ci siamo arresi e all’unanimità abbiamo deciso di passare il pranzo di Pasquetta con le gambe sotto al tavolo!

Stessa storia, stesso posto, stesso bar…ah no…questo è Max Pezzali…

Stesso luogo, stesso bar, orario “variabile” dalle 9:00 alle 9:30.

Direzione Castellaro Lagusello con percorso sulle colline moreniche organizzato dal Presidente Marco che purtroppo non ha potuto farci compagnia! (altro brindisi onoris causa!)

Io, sempre di corsa (stavolta posso dare la colpa a Laura…), arrivo persino dopo i miei imbucati (Ivan e Cristina)! Per fortuna che il premio “c’ho il cuscino ancora sulla faccia 2019” me lo toglie di diritto il Barone.

Caffè, sigarette, cappuccini e taaac…Marco Bmw apre la fila ed io la chiudo, in mezzo 10 possenti bolidi a 2 ruote bramosi di macinare chilometri e chilometri.

La fame di chilometri, o forse la sete di aperitivo, è tale che mi metto i guanti, allaccio il casco, alzo la testa e vroooooom…spariti!!! Io e il gruppetto di rimanenti partiamo quindi alla rincorsa dei “desaparecidos”. Mandelli (forse in preda ai vapori alcolici di Pasqua) imbocca la provinciale per Pandino, tiriamo un po’ il collo ai bicilindrici.

“Ottimo, li ribeccheremo a Pandino” penso…invece no! Non li troviamo più…

Parte la chiamata al gruppo: “Oh ma dove siete? ”

“eh brr  scss gggree nn…DIFARCO”

Ok, un indizio ce l’abbiamo, ci dirigiamo verso la rotonda di Trescore Cremasco che, per direzione, parrebbe quella giusta per ritrovare il gruppo. Viaaaaa

Invece no!… niente da fare, nessuno all’orizzonte.

Decisione: raggiungeremo Solferino in due gruppi separati!

Le strade sono ancora vuote e cominciamo quindi a lasciare indietro chilometri di pianura, fredda, umida, a tratti maleodorante…Pianengo, Soncino, Orzinuovi, Manerbio, Ghedi, Montichiari e arriviamo a Castiglione delle Stiviere.

Parte un’altra chiamata al gruppone di fuggitivi :”Aspettateci a Solferino, almeno per l’aperitivo!” Scopriamo invece che noi avevamo un vantaggio di 15 minuti su di loro!

Fieri del nostro surplus temporale, ci dirigiamo con molta calma verso la piazza centrale di Solferino attraverso stradine che si fanno sempre più interessanti dandoci un assaggio delle colline moreniche.

Arrivati a Solferino, e localizzato un bar per l’aperitivo, aspettiamo il gruppone che, annunciato dal suono delle marmitte di Simone Siadov, irrompe con la delicatezza di un proctologo ubriaco, trasformando la piazza in un concessionario di moto usate parcheggiate alla rinfusa!

Ahhhh, che bello…ci si scalda al sole di Aprile con un bicchiere di vino, una fetta di salame, un uovo sodo (gettonatissimo) e l’immancabile “pettinata” di Malanchini prima della foto di rito. Appena il tempo di acclimatarci che si riparte, questa volta tutti insieme. Capofila il sottoscritto che segue meticolosamente il tracciato GPS suggerito dal Presidente.

I pochi chilometri che ci separano dalla meta li percorriamo volutamente a bassa velocità, godendoci il territorio collinare lasciando che curva dopo curva si inneschi un rollio armonico che si ripercuote sullo stomaco, dove i 2/3 calici di vino cominciano a formare delle onde…la fame avanza!

Castellaro Lagusello, un borgo medioevale datato XI-XII secolo, è inserito nella lista dei Borghi più Belli d’Italia ed è affiancato da un’area parco naturale protetta comprensiva di un laghetto dalla forma particolare…un cuore.

Meriterebbe una visita più approfondita ma non ce la possiamo permettere, è ora di far valere la nostra prenotazione al ristorante “La Pesa” che ci riserva una bella tavolata ad L.

Neanche il tempo di prendere posto e in tavola troviamo l’antipasto e il vino… ”qui non si scherza un cazzo!”.

Lardo pestato agli aromi e tagliatelle al ragù di cinghiale e germano sono i fiori all’occhiello del menù…e il gruppo ne dà conferma, infatti la tavolata richiede bis, tris…tombola!

Il vino è buono e non manca, anche se qualcuno è “costretto” a richiederlo alla gentile locandiera.

Al momento del dolce si consuma una battaglia vinta a man basse dal Club: al 3° bis di tiramisù, la cameriera lascia direttamente il vassoio e si arrende all’evidente superiorità mandibolare!

Il pranzo passa in allegria e, tra una battuta e l’altra, siamo di nuovo in moto, un po’ appesantiti, ma pronti a guidare sulle strade collinari verso Valeggio sul Mincio. Nel frattempo il cielo si è coperto e l’aria si è raffreddata.

Una volta arrivati a Borghetto sul Mincio decidiamo di rinunciare alla visita dei caratteristici mulini e dirigerci verso casa, senza però rinunciare al piacere della collina, così rimaniamo sempre su strade piccole fino alla provinciale così da prolungare l’assuefazione stradale.

Dopo un veloce rifornimento a Castiglione delle Stiviere ci dirigiamo di buon passo verso casa, il tempo non promette niente di buono e nessuno di noi vuole rovinare la bella giornata con un rientro freddo e bagnato…io in primis, visto che non ho portato l’antipioggia!

Ah…non ho mai menzionato la Moto Guzzi…W La Moto Guzzi!

Dario