Terre Verdiane 2024

L’intenzione originale era quella di organizzare un giro “sega”, un giro semplice, senza velleità specialistiche, niente fuoristrada, niente tornanti da bruciare le gomme e nemmeno centinaia di chilometri per appagare i mototuristi. Un giro semplice per aprire un po’ la stagione che tenesse conto che siamo ancora in inverno così ho pensato a una cittadina storicamente e artisticamente interessante a meno di un paio di ore di strada semplice, con un luogo interessante da visitare ma che non porti via mezza giornata a sentire un cicerone e alla fine un posto giusto dove mangiare… e voilà! Busseto! Un centinaio di chilometri nella bassa, una visita interessante a Teatro Verdi che ti rubi solo una mezz’ora (la cultura va sempre presa a piccole dosi) e una mangiata di torta fritta e salumi da Trivelloni. Taaaccc! Metti in programma la cosa pensando che sarebbe un successo se ci ritrovassimo in sei o sette persone e invece saremo in ventisette alla fine, nonostante il primo tentativo sia abortito per meteo avverso.

Al mattino il punto di ritrovo è il solito Passion Cafè. La partenza è programmata per le 9,00 e non siamo nemmeno tanto in ritardo ma in questo caso bisogna cercare di essere un po’ puntuali perché la visita al Teatro Verdi è prenotata per le 11,00 e se iniziamo a perdere tempo non arriviamo più.

La giornata non è assolutamente fredda se pensiamo al periodo e il cielo è un po’ velato ma noi, stoici, siamo quasi tutti in moto. Solo il nostro amico Carlo con Natalia e Ana preferiscono seguirci in macchina.

Il viaggio procede spedito, io e Francesca guidiamo la colonna sulla Bsonta, il mio California sidecar, e tutti gli altri dietro. Cerchiamo di fare una strada che, entro i limiti della Pianura Padana, potesse offrire qualche bella cartolina da ricordare e che non fosse proprio dritta come un fuso. Dirigiamo verso Cremona poi giriamo la nostra earless verso Montodine e da lì proseguiamo verso Castiglione Bocca d’Adda e giù fino ad attraversare il Po sul ponte di San Nazzaro. Lì mi rendo conto che l’unica auto del corteo non ci ha seguito. Ho pensato: “Probabilmente saranno più veloci di noi e ci aspetteranno là a Busseto!”

Sono anni che il ponte è parzialmente fuori servizio e un semaforo a senso unico alternato ci obbliga a una lunga sosta, occasione per sgranchirsi un pochino. Passato il grande fiume continuiamo su strade secondarie che attraversano le campagne piacentine passando per alcuni piccoli agglomerati di vecchie case rurali.

Giungiamo a Busseto giusto in tempo per la visita guidata delle undici. Avviso la cassiera del teatro che siamo arrivati e lei mi sollecita a sbrigarci a fare i biglietti così esco e provo a contare in quanti siamo ma è un’impresa impossibile, sembravamo i bambini di una scuola elementare al suono della campanella della ricreazione. Una cosa però era chiara, Carlo non c’era! Ci aspettavamo di trovarlo già lì ad aspettarci e invece niente! Decidiamo di fare la nostra visita comunque.

La signora che ci accompagna ci racconta la storia del teatro e alcuni aneddoti ad esso legati e tutti seguiamo con attenzione e con una serietà impensabile anche se resistere a un selfie insieme al busto del noto compositore bussetano è stato impossibile. Nel frattempo Carlo che dopo oggi si è guadagnato l’appellativo di Mr. Caos per la sua innata di fare confusione con le date e a questo punto anche con le strade, risulta ancora disperso per la Pianura Padana, ed è proprio il caso di dirlo perché intanto che la signora ci narrava le vicende legate al teatro ho dato un’occhiata alla condivisione della sua posizione in tempo reale e stava transitando da Castel San Giovanni che non sarebbe esattamente sulla strada per Busseto.

Usciamo da teatro finita la nostra visita e nel frattempo ci raggiungono, dapprima Rita e Loreno che sono giunti a Busseto dalle colline bolognesi e poi Carlo e le sue passeggere in arrivo da…non si è ancora capito. Intanto che loro fanno la visita del turno successivo, noi facciamo quattro passi e poi finiamo a sbevacchiare in un bar in piazza.

Finito il nostro aperitivo ci spostiamo verso la Trattoria Trivelloni dove ci aspetta un’abbuffata di Torta Fritta e salumi, alla faccia del colesterolo. Lì ci raggiungeranno anche Lory e Omar che prima di tornare in Svizzera non potevano farsi mancare una bella dose di grassi che fanno tanto bene al buonumore.

Ovviamente non poteva mancare il momento della torta di compleanno di Siadovv che è giunto alla boa del mezzo secolo e la consegna del regalo, due belle borse da attaccare alla moto. Regalo ideale per lui che ha sempre imballato il suo bagaglio in un cellophane pesante e legato tutto sulla sella posteriore un po’ alla “Brutti, sporchi e cattivi!”

Per me, purtroppo, si è fatta ora di rientrare e insieme a Francesca montiamo sul sidecar e lasciamo il gruppo a divertirsi ancora. Più tardi apprenderemo che per alcuni i festeggiamenti si sono protratti fino a tarda ora. Carlo invece sembra che abbia ascoltato i consigli di Natalia e abbia seguito il gruppo in moto evitando così di perdersi ancora.